Festival di Paleariza (Calabria Grecanica)

Logo del Paleariza

Il Paleariza, che vuol dire Antica Radice in greco di Calabria, è un festival etno-culturale-musicale che si svolge annualmente nell’area Ionica e grecofona della provincia di Reggio Calabria, sin dal 1997 infatti costituisce il biglietto da visita etno-turistico e culturale dell’intera zona.

Il nome Paleariza fa riferimento all’indissolubile legame della manifestazione con il territorio dell’Aspromonte caratterizzato dalla presenza di, una lingua la cui tradizione essenzialmente orale rappresenta la peculiarità del luogo.

Il festival raggiunge il duplice obiettivo di presentare all’esterno le tipicità etno-culturali dall’area Grecofona, e di far gravitare contenuti verso la stessa area, creando un momento di incontro fra il contesto locale e quello globale ma anche favorendo la messa in rete delle diverse realtà locali che hanno spesso operato in modo indipendente dal punto di vista dell’offerta culturale.

Nei primi tredici anni la manifestazione ha visto come direttore artistico l’antropologo Ettore Castagna.[1] Questa fase è stata la più sperimentale nelle scelte delle proposte musicali e nella riproposizione delle tradizioni popolari della zona: si possono ricordare il recupero del ballo do camiddu, del palio degli scecchi, i molti concerti di suonatori tradizionali e le selezioni di artisti poco noti che venivano proposti con gusto della ricerca. Al festival musicale si accompagnavano iniziative collaterali quali convegni, proiezioni video, trekking, visite guidate. Negli ultimi anni lo staff politico del G.A.L: Area IONICA dirige direttamente il festival. Il successo di pubblico è aumentato di anno in anno, anche grazie al rinnovato interesse internazionale verso la world music e la musica etnica, ed ha visto estendere il suo target a fasce di utenza giovanili tradizionalmente disaffezionate a tematiche etniche e locali a tal punto che queste ultime oggi rappresentano il seguito principale.

Attorno al paleariza gravitano grandi nomi della musica quali: Enzo AvitabileTeresa De SioBollywood Brass BandNoaHevia, Angelo Branduardi, etc. (lista da completare)

Generalmente si svolge nei paesi di AfricoBagaladiBovaBova MarinaBrancaleoneCondofuriGallicianòAmendoleaMelito di Porto SalvoPentedattiloPalizziStaiti.

Durante il Paleariza, nell’arco di una ventina di giorni si percorrono chilometri di strade spesso tortuose che portano ai bellissimi centri montani che nelle serate del festival aprono le loro porte ed offrono la loro tradizionale ospitalità ad un numeroso pubblico.

I siti più disagevoli da raggiungere sono spesso i più affascinanti, come il centro abbandonato di Roghudi Vecchio, dove non c’è luce elettrica e bisogna accontentarsi di una scia di candele e di un piccolo generatore, oppure la Chiesa Bizantina di Santa Maria dei Tridetti.

In coordinamento ad alcune date le guide ufficiali del Parco nazionale dell’Aspromonte organizzano un trekking che permette di raggiungere il luogo del concerto attraverso una lunga passeggiata alla scoperta delle bellezze naturalistiche di queste montagne.

In ogni data gli abitanti del luogo collaborano allestendo bancarelle di specialità etnogastronomiche che offrono al pubblico di Paleariza la possibilità di entrare in contatto in modo diretto con importanti aspetti dell’antichissima cultura locale.

Il festival ha l’alto patrocinio del “Consolato di Grecia” (Sede di Napoli), il patrocinio ed il contributo organizzativo di: Ente Parco nazionale dell’AspromonteRegione CalabriaAmministrazione Provinciale di Reggio Calabria, G.A.L. “Area IONICA”, Comunità Montana V.J.M. “Capo Sud”.

Il festival Paleariza è realizzato sulla base di fondi A.P.Q. della Regione Calabria di cui è soggetto attuatore il Comune di Bova. Nel 2011 il festival è indicato dal Ministero del Turismo quale Patrimonio d’Italia, titolo riservato alle eccellenze nazionali che contribuiscono a valorizzare l’immagine dell’Italia ed a generare conseguenti flussi turistici[2]